domenica 20 luglio 2014

Cavallerizza Reale a Torino, un'ipotesi di cohousing?


   La Cavallerizza è un bene pubblico che il comune di Torino ha deciso di vendere per realizzare appartamenti di lusso, attività commerciali e un bel parcheggio.    Sarebbe interessante una sua progettazione partecipata con le associazioni, i cittadini, i lavoratori per ipotizzarne una destinazione a cohousing.

   Un edificio bello e pregiato, ma che oggi è in abbandono e degrado: un gruppo di persone le ha occupato, lo sta sistemando con mezzi di fortuna e attiva dei coinvolgimenti sul territorio aperti (teatro, musica, cultura, luogo di incontro). Fra l'altro ho scoperto che dentro vi è un bellissimo giardino che è praticamente sconosciuto ai torinesi.

info:
http://cavallerizzareale.wordpress.com/

 
    Questo luogo - patrimonio d'immenso valore dal punto vista tanto storico-artistico quanto sociale - è destinato, secondo il volere dell'amministrazione comunale, a essere venduto e privatizzato. La decisione di occupare la Cavallerizza Reale è tesa ad impedire questo processo e far si che questo luogo possa continuare a essere abitato dalla cittadinanza.
   Il nostro obiettivo è intraprendere un percorso di progettazione e di gestione partecipata del complesso: un progetto che da sei settimane stiamo di fatto già vivendo ma che vorremmo strutturare in una prospettiva sempre più concreta.
In questo periodo si sono svolti diversi momenti di confronto tra consiglieri, assessori e una delegazione dell'Assemblea Cavallerizza. Il 16 luglio vorremmo costruire un momento di dibattito e discussione, in cui i rappresentanti dell'Amministrazione spieghino alla cittadinanza qual è stato il processo che ha portato alla messa in vendita della Cavallerizza Reale e quali sono le ipotesi per il futuro.
    Riteniamo che l'assemblea del 16 luglio sia quindi un momento di cruciale importanza, non solo per il confronto con gli amministratori, ma anche per far sì che la voce dell'Assemblea non debba essere affidata ad una delegazione di poche persone, ma sia specchio di quello che, ad oggi, la Cavallerizza realmente è: un luogo vissuto da moltissimi abitanti di Torino.
In questi anni, molte altre persone in città si sono battute per difendere i beni comuni che, per le solite gestioni incuranti e speculative del Comune, sono stati usurpati al patrimonio collettivo.
   L'occupazione della Cavallerizza, oggi, rappresenta il rifiuto per quelle decisioni, calate dall'alto, che non tengono conto delle esigenze reali delle persone, ma anche la necessità di riappropriarsi di una capacità democratica che dia davvero rilevanza alla volontà della cittadinanza.










martedì 1 luglio 2014

24 mini alloggi in cambio di vicinato di quartiere

Ospitalità solidale    Mini appartamenti a canoni agevolati ai giovani e nuovi servizi di vicinato utili al quartiere. È questo il duplice importante obiettivo del progetto ‘Ospitalità solidale’ che entra nella fase operativa con l’apertura del bando per selezionare, nelle prossime settimane, 24 giovani tra i 18 e i 30 anni cui assegnare altrettanti alloggi sottosoglia nei quartieri di edilizia popolare Ponti e Ca’ Granda-Monterotondo.

“Lancio un appello ai giovani – ha dichiarato l’assessore Benelli – affinché colgano questa opportunità unica. Si tratta di un progetto importante che ci consente di riqualificare, arredare e assegnare alloggi sottosoglia, troppo piccoli per le graduatorie Erp (Edilizia Residenziale Pubblica). Inoltre, restituendo all’uso spazi comuni inutilizzati, attiverà nuovi servizi per gli abitanti e favorirà la coesione sociale e il reciproco aiuto. Il progetto, finanziato interamente dallo Stato, non avrà alcun costo per l’Amministrazione ma avrà un grande valore sociale per i giovani che vi parteciperanno e per questi quartieri, dove spesso in passato siamo intervenuti a causa delle occupazioni abusive".

“La difficoltà di trovare casa a condizioni accessibili – ha evidenziato A. Capelli, delegato del Sindaco alle politiche giovanili – è tra le sfide più complesse che i giovani si trovano ad affrontare nella costruzione dei propri percorsi di autonomia. Con questo progetto, non solo si sperimenta una prima concreta risposta a una diffusa domanda di abitazione, ma si investe anche sull’idea che ragazze e ragazzi siano risorse straordinarie per migliorare i quartieri dove vivono".

FONTE