giovedì 17 novembre 2011

Orto urbano in Cohousing

    L'idea di coltivarsi un orto non è certa nuova: il guadagno che si può avere nel corso dell'anno per una famiglia è che si può quasi arrivare all'autosufficienza, può essere un primo punto di partenza. Non fermiamoci solo al guadagno economico, il piacere di prendersi cura del verde e di essere da quest'ultimo curati è grande. La bontà del cibo prodotto in città viene spesso messa in dubbia da considerazioni del tipo "..la città è sporca e inquinata."

   Ciò sarà anche vero, ma ricordo che le aziende agricole (allevamenti compresi) non è che vivano in verdi vallate felici: spesso le aziende hanno vicino di tutto: autostrade, ferrovie, fabbriche, discariche, concerie, siti contaminati, inceneritori. Il problema è che "Occhio non vede e cuore non duole" quindi dentro di noi si rafforza l'idea di aziende bucoliche immerse nel verde.

   Un orto comunitario permette anche di fare sana attività fisica insieme ad altre persone che magari ne sanno più di noi e possono ri-portare tecniche di coltivazione tradizionali che vanno scomparendo.
 A Torino un gruppo di Architetti ha avviato un bel progetto date pure un'occhiata. Un giardino sul tetto è anche luogo di ritrovo e di relax dove poter serenamente trascorrere il proprio tempo.

"Un orto è un giardino che si mangia"
Paolo Pejrone

1 commento:

  1. Guardate cosa fanno invece i 'membri' di un centro anziani fiorentino... 270 orti urbani! Bell'esempio! http://pluraliweb.cesvot.it/i-segreti-di-villa-bracci-270-orti-sociali-e-tanti-servizi

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