Veniamo ora a spiegare la seconda ragione che ha portato alla nascita di questo blog.
In realtà le ragioni sono più di una, ma è possibile condensarle semplicemente nella volontà di voler creare una piattaforme di persone, sia aspiranti cohouser sia persone interessate al confronto, che dibattano fra loro sulle questioni a carattere un po' più privato e personale che siano meno legate alle istituzioni (e quindi più formali).
Avere uno spazio di confronto su questioni (apparentemente) piccole, ma che possono riguardare elementi di quotidianità come l'uso degli spazi, degli arredi, il fumo, il verde, tecniche di decisione, gli animali, insomma una serie di elementi che possono generare criticità e conflitto.
Il conflitto non è necessariamente un aspetto negativo: è importante imparare a gestirlo e fare in modo che le diverse visioni vengano serenamente confrontate e dibattute. Cerchiamo quindi di raccogliere nel blog una serie di suggerimenti e di domande a cui provare a dare una risposta.
Ad esempio un passo può essere quello di capire "Decide come si decide", risulta ovvio che ogni singola persona ha la sua verità, tuttavia la voglia del compromesso o la ricerca della soluzione Win-Win che possa accontentarre tutti sono un primo importante passo. Un cohousing, ma più in generale il concetto di comunità, è legato al fatto che un gruppo abbia più motivi per stare insieme piuttosto che essere diviso.
Tuttavia nelle comunità le persone e le idee cambiano ed entrando in cohousing non credo sia corretto pensare che tutto rimarrà cristallizzato al tempo zero: la situazione evolverà sicuramente, sta a noi trovare un metodo e gli strumenti per gestire il cambiamento e fare in modo che i membri della comunità possano continuare a vivere in appartenenza alla comunità: saranno gli stessi membri ad evolvere ed adattarsi (o andarsene nel caso peggiore) alla mutata situazione.
Potrebbe essere interessante una discussione sulla differenza fra appartenere ad un gruppo e partecipare ad un gruppo. Ne parliamo la settimana prossima.
lunedì 27 dicembre 2010
domenica 19 dicembre 2010
I perché di questo lavoro
Questo blog nasce per due precise ragioni, una pubblica ed una privata, oggi analizzeremo in dettaglio la prima.
La prima motivazione che mi ha spinto è la volontà di aiutare la diffusione del fenomeno Cohousing in Italia. In questo spazio si analizzeranno alcuni nodi che potrebbero essere utili ai decisori pubblici che si avvicinano al cohousing, ma anche ai futuri coabitanti.
Le informazioni che raccoglieremo in questo blog andranno a costituire degli spunti di riflessione, ma anche delle argomenazioni tecniche e culturali che verranno strutturate in un libro (verrà alla luce nel 2011). Tale libro sarà reso disponibile sul blog e potrà essere uno strumento operativo per le amministrazioni.
In tali enti molto spesso non è la volontà di azione a mancare, ma sono chiare procedure che guidano sia i decisori politici sia gli uffici tecnici. Se per grandi comuni può essere semplice (relativamente semplice) avere uffici con varie figure professionali, il problema si complica per piccoli comuni che magari vorrebbero iniziare percorsi virtuosi, ma sono messi in crisi di fronte a nuove procedure (e pagare salate consulenze esterne può essere prematuro).
Penso a migliaia di comuni di dimensione intorno ai 4/5.000 abitanti dove molto spesso l'ufficio tecnico e composto da 2/3 persone che per forza di cosa devono occuparsi di tutto e di più. A tal proposito vorrei segnalere il bell'esempio dell'associazione Comuni Virtuosi che raccoglie sia esempi concreti sia aspetti tecnico/procedurali sull'avvio di pratiche virtuose.
Nel blog discuteremo alcune positività e criticità legate al fenomeno del cohousing e anche grazie a vostri contributi potremo crescere in conoscenza e competenza. Forse l'aspetto più interessante di questo lavoro è proprio quello relativo ai rischi che il fenomeno cohousing può presentare e come affrontarli; sino ad ora c'è grande entusiasmo, ma credo sia utile evidenziare i possibili rovesci della medaglia.
Sin da ora mi scuso per tutti gli errori, omissioni, imprecisioni e mancanze che sicuramente troverete e ringrazio chiunque voglia aprirsi al confronto, alla critica (purchè costruttiva) e perchè no alla voglia di condividere la messa online del lavoro.
La prima motivazione che mi ha spinto è la volontà di aiutare la diffusione del fenomeno Cohousing in Italia. In questo spazio si analizzeranno alcuni nodi che potrebbero essere utili ai decisori pubblici che si avvicinano al cohousing, ma anche ai futuri coabitanti.
Le informazioni che raccoglieremo in questo blog andranno a costituire degli spunti di riflessione, ma anche delle argomenazioni tecniche e culturali che verranno strutturate in un libro (verrà alla luce nel 2011). Tale libro sarà reso disponibile sul blog e potrà essere uno strumento operativo per le amministrazioni.
In tali enti molto spesso non è la volontà di azione a mancare, ma sono chiare procedure che guidano sia i decisori politici sia gli uffici tecnici. Se per grandi comuni può essere semplice (relativamente semplice) avere uffici con varie figure professionali, il problema si complica per piccoli comuni che magari vorrebbero iniziare percorsi virtuosi, ma sono messi in crisi di fronte a nuove procedure (e pagare salate consulenze esterne può essere prematuro).
Penso a migliaia di comuni di dimensione intorno ai 4/5.000 abitanti dove molto spesso l'ufficio tecnico e composto da 2/3 persone che per forza di cosa devono occuparsi di tutto e di più. A tal proposito vorrei segnalere il bell'esempio dell'associazione Comuni Virtuosi che raccoglie sia esempi concreti sia aspetti tecnico/procedurali sull'avvio di pratiche virtuose.
Nel blog discuteremo alcune positività e criticità legate al fenomeno del cohousing e anche grazie a vostri contributi potremo crescere in conoscenza e competenza. Forse l'aspetto più interessante di questo lavoro è proprio quello relativo ai rischi che il fenomeno cohousing può presentare e come affrontarli; sino ad ora c'è grande entusiasmo, ma credo sia utile evidenziare i possibili rovesci della medaglia.
Sin da ora mi scuso per tutti gli errori, omissioni, imprecisioni e mancanze che sicuramente troverete e ringrazio chiunque voglia aprirsi al confronto, alla critica (purchè costruttiva) e perchè no alla voglia di condividere la messa online del lavoro.
Etichette:
coabitazione,
cohousing,
italia,
rete,
torino
Iscriviti a:
Post (Atom)