Molti non lo sanno, ma ci sono un diversi di progetti che riguardano la
salvaguardia o meglio la reintegrazione dei borghi abbandonati, borghi
che sono stati abbandonati durante la guerra, borghi montani.
Case che
respirano ancora quell’aria antica e non inquinante dei nostri avi. I
comuni cercano di ridare visibilità e far tornare in vita quello
scheletro disossato che sono diventate le vallate così in molti si
sono proposti di ridare non solo visibilità ai propri comuni, ma anche
ricercare di richiamare un economia interna ridare vita a luoghi ormai
abbandonati a se stessi.
Il grande mercato industriale del lavoro ha
richiamato molta gente nelle città pertanto molti luoghi di montagna, di
collina di campagna presentano una realtà in decadenza, case che cadono
a pezzi, abitazioni diroccate. In alcuni casi qualcuno si è proposto di
comprare interi borghi al fine di rivendere case a prezzi molto bassi
in accordo con i sindaci dei comuni che hanno orientato la scelta sul
fatto che i prezzi di vendita devono rimanere invariati per 30 anni.
In Italia sono 2.831 i comuni a rischio estinzione, concentrati per lo più in aree montane, con un’economia e una densità demografica basse e un patrimonio immobiliare impoverito, per mancanza di infrastrutture e di attività edilizie conservative. Alcuni di essi sono interamente abbandonati, mentre altri conservano scarsissima residenzialità, con modesto incremento durante i periodi di vacanza. L’interesse culturale a conservare tali insediamenti varrebbe di per sé a motivare l’ azione di recupero.
Lo stato di abbandono, parziale o totale, comporta, innanzi tutto, la perdita del valore intrinseco del patrimonio immobiliare ed il conseguente il mancato sfruttamento delle risorse artigianali, residenziali e turistiche. Ma comporta anche l’annullamento del valore storico, urbanistico ed artistico nonché la rinunzia al controllo del territorio.
I motivi che, nel passato, hanno dato l’avvio all’abbandono della popolazione (la lontananza dai centri urbani, la carenza di vie di collegamento) divengono invece oggi elemento di pregio ambientale, e suggeriscono un modo di vita pienamente compatibile, mediante le nuove tecnologie della comunicazione, con il mondo del lavoro.
Uno di questi progetti si chiama
Riabitare le Alpi: in questo progetto che prevede la reintegrazione dei borghi montani
oltre che alla ristrutturazione delle case in materiale bioetico si è
imposto di creare modelli di energia sostenibile, attraverso pannelli
solari, mini-eolico e
cohousing (per quanto riguarda forni comuni e
lavanderie). Un ritorno alla natura, un opportunità utile sopratutto per
i giovani che con pochi soldi possono salvarsi il futuro.
Tuttavia
esistono anche altre possibilità, alcuni comuni hanno aperto dei bandi
per dare l’opportunità a tutti di comprare casa a un euro, presso borghi
dimenticati da Dio, potete acquistare casa a un euro però avete
l’obbligo di ristrutturare l’abitazione entro un anno? I materiali sono
quelli di una volta, pietra e legno e in alcuni casi argilla
grezza.