venerdì 13 aprile 2012

Progetto TOCC - TOrino Città da Coltivare


    Il Cohousing può essere un potente incubatore di innovazione sociale. Torino si sta muovendo verso la "filiera corta" e cerca di attivare i cittadini grazie alle associazioni e alle scuole. In un prossimo futuro sarà necessario capire che ciò che mangiamo influenza profondamente il mondo che viviamo e che un'alimentazione più sana (per noi) è anche più sobria per il pianeta in cui viviamo. Più recentemente sono state varate numerose iniziative che coinvolgono molte aree della Città: dal quartiere Falchera, nella periferia nord della Città (con il Centro di Cultura per l’Educazione all’Ambiente e all’Agricoltura Cascina Falchera), alla Barriera di Milano (con il progetto Giardinieri di Barriera), al Parco dell’Arrivore , fino agli orti urbani coltivati e gestiti autonomamente dagli studenti dell’Università su spazi verdi della stessa.
Da diversi anni l’orticello in periferia non è più sinonimo di immigrazione e ristrettezza. La trasformazione degli stili di vita e una maggiore consapevolezza ecologica riportano alla domanda di orti urbani, non più soltanto nella tradizionale forma individuale, ma anche in forma associata (i cosiddetti “orti condivisi o collettivi”).


Il progetto Torino Città da coltivare (Tocc),  propone un nuovo rapporto tra agricoltura e città. Il progetto intende promuovere lo sviluppo dell’agricoltura nel territorio urbano: coltivazioni sostenibili e indirizzate al concetto di “catena corta”, agricoltura sociale, orticoltura individuale o collettiva, agriturismo, forestazione urbana.
Il progetto Tocc avvierà un’analisi delle aree verdi a uso agricolo esistenti, con un censimento dei fabbricati esistenti, delle concessioni in essere e in scadenza e delle superfici, sia quelle di proprietà comunale  sia i terreni di proprietà privata.

Una volta completato il quadro, l’amministrazione individuerà le modalità più idonee per la promozione di forme di agricoltura e forestazione urbana multifunzionale. Si tratta di incentivare una gestione che riconosca le valenze alimentari ma anche sociali, ambientali e di tutela del suolo dell’attività agricola, valenze già riconosciute a livello europeo dalla Politica Agricola Comunitaria.

Il punto di arrivo di questo progetto è la realizzazione di un nuovo modello per un vivere cittadino maggiormente legato al contatto con la terra e con la natura, che abbia ricadute positive economiche per chi abita in città, come aiuto rispetto ai problemi alimentari ed ecologici, e per il Comune, che può in questo modo ridurre i costi di gestione del patrimonio del verde urbano”, spiega Lavolta. Si avvia dunque “un percorso articolato che non può prescindere dal confronto con i portatori d’interesse locali –prosegue l’assessore - in primis le circoscrizioni e le associazioni. La sfida è quella di progettare insieme una città naturale più intelligente che prenda in considerazione i vari aspetti del vivere cittadino quali l’approvvigionamento locale, il paesaggio, le funzioni sociali, la gestione ambientale”.

DELIBERA COMUNE TORINO PROGETTO TOCC

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